Cenni Storici

Dell'antica Parrocchia dei santi Pietro e Paolo in Opera non si è trovato alcun documento o scritto che parli del suo sorgere e del perdurare nel tempo con tanti avvenimenti che si sono accavallati in questi ultimi cinque secoli di storia.

Quadro di scuola leonardesca - opera maggiore del Santuario

 

Di certo se ne conosce l'esistenza dai tempi di San Carlo Borromeo perchè detta Chiesa è menzionata nelle visite fatte dal Santo in qualità di Cardinale dell'arcidiocesi ambrosiana e noto come liquidatore degli Umiliati che reggevano l'attigua prestigosa Abbazia di Mirasole.

La tradizione ricorda di una cappelletta dedicata al Crocefisso posta tra le lussureggianti campagne lungo un viottolo che serviva come passaggio per il bestiame, gli uomini della campagna ed i loro carri agricoli. Di fronte a tale cappella, dall'altra parte del viottolo, venne eretta una seconda edicola dedicata alla Vergine Maria.

In tempi successivi, aumentando i lavori della campagna e sorgendo le prime fattorie, gli abitanti decisero di accorpare in un'unica costruzione le due cappelle e spostare un poco la strada così da avere un edificio di culto che potesse servire al paese in realtà formato da sette cascine : Montalbano, Mirasole, Cassette, Torre, Marisa e le due Rovedine.

Paolo VI

 

Successivamente la costruzione fu allungata in modo tale da inserivi, sotto pavimento, un antico rudere di scolmatore d'epoca romana, tuttora esistente

Detto tempio venne consacrato definitivamente la terza di luglio del 1905 e funzionò fino al 1950 restando piccolo, umido, isolato rispetto al paese che si era nel frattempo di lungo lungo allungato ai margini della statale 412 Milano - Val Tidone.

Già il compianto card. Alfredo Ildefonso Schuster aveva benedetto le fondamenta della nuova parrocchiale nel 1937, ma poi, allo scoppiare della seconda guerra mondiale, tutto venne sospeso ed abbandonato lasciando unicamente fondamenta ed orti di guerra.

Nel 1958 l'allora card. Giovan Battista Montini (che nel 1963 verrà eletto Papa col nome di Paolo VI) inviava da Capriano di Briosco in Brianza il novello parroco don Michele Arnaboldi per erigere la nuova Chiesa Parrocchiale: funzionale, moderna e consona al borgo che si andava sviluppando.

L'antica Chiesa rimase allora esclusivamente al servizio della gioventù (essendo sorto nel frattempo il primo oratorio ben diretto da don Agostino Briccola) ed usata unicamente per gli sposalizi.

Montini e Giovanni XXIII

 

Nel 1983 l'allora cardinale Giovanni Colombo (che aveva già lasciato l'incarico di arcivescovo di Milano) volle che tale tempio fosse radicalmente ripreso e diventasse il Santuario della Madonna della grossa borgata che era diventata la comunità operese.

Nel 1994 don Michele Arnaboldi, lasciata la parrocchia dopo trentasei anni di servizio per desiderio del cardinale Carlo Maria Martini, si trasferì presso il Santuario annettendovi la sua abitazione ed adoperandosi alla ristrutturazione ed al buon funzionamento del
Santuario stesso che, ormai, è meta di tanti visitatori nonchè di gran numero di cittadini che partecipano alle Sacre funzioni.

E' incontestabile l'alto valore storico, artistico e religioso del Santuario vero gioiello del XV secolo, onore e vanto di tutto il Paese

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